Veduta di piazza santa Maria Liberatrice, con in primo piano il lotto XXXI, progettato per l’I.C.P., tra il 1927 e il 1929, da Camillo Palmerini. L’edifico a corte chiusa trova una sua articolazione volumetrica grazie alla differenziazione altimetrica dei corpi di fabbrica e attraverso il disegno della soluzione d’angolo, arretrata rispetto al filo stradale. Si veda E. Puccini, G. Duranti, Testaccio: il quartiere operaio di Roma Capitale, 1870-1930, Palombi editore, Roma 2012, pp. 76-80.
C.M. Travaglini, (a cura di), Un patrimonio urbano tra memoria e progetti – Roma. L’area Ostiense-Testaccio, Croma-Università Roma Tre / Edimond, Roma 2004, p. 88 (la foto è conservata presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Fototeca Nazionale, F 33413).
Biblioteca di area delle arti – Architettura – coll.: /FR DIPSU 0244.