Sviluppo generale dei prospetti delle grotte del Monte Testaccio, a cura dell’Usics – Ufficio Speciale per gli Interventi sul Centro Storico. I rilievi testimoniano come dalla fine dell’Ottocento le grotte andranno progressivamente a modificare la loro originaria struttura e destinazione. La misura di questa trasformazione viene testimoniata da Domenico Orano e dalla Commissione archeologica comunale: Dopo il 1870 – scrive Orano – le cose (relativamente alle grotte) cambieranno. Il Comune ha quasi dimenticato il suo diritto e ora nelle Grotte si trovano depositi di carne macellata, di olio, di derrate, negozi di bottai, di fornai e una fabbrica di pellicole cinematografiche. Lieve cosa ancora, se abusivamente, per l’incuria deplorevole delle autorità competenti, non si fossero qua e là innalzati i piani delle grotte, per costruirvi abitazioni indecenti, locali per laboratori, sì da minacciare seriamente l’integrità estetica e storica del monte, monumento di una importanza più unica che rara. Da D. Orano, Come vive il popolo a Roma. Saggio demografico sul quartiere Testaccio, Pescara, 1912, p. 40.
L. Caruso (a cura di), Testaccio – progetto per la trasformazione di un quartiere, «Romacentro» pubblicazioni dell’Assessorato per gli interventi sul centro storico del Comune di Roma, 3, Fratelli Palombi editori, Roma 1986, pp. 102-103.
Biblioteca di Storia dell’arte – Luigi Grassi – coll.: Sala/AR 11 IR A 20 0031/3