Veduta prospettica della zona di Testaccio, 1930-1934 ca. In primo piano lo stadio della Roma – Campo Testaccio – , inaugurato il 3 novembre del 1929. Su via Marmorata, all’imbocco con via Galvani, si osserva la caserma dei Vigili del Fuoco, a ridosso di questa, l’Istituto Professionale per l’Artigianato e l’Industria Edmondo De Amicis (del 1908, via Galvani 6-8) e i padiglioni scolastici costruiti dall’Infantiae Salus (del 1920, via Galvani 10). Lungo via Marmorata non è ancora costruito il nuovo Palazzo delle Poste progettato nel 1933. Lo stadio della Roma – Campo Testaccio – viene realizzato, sull’area del Magazzino Comunale dei Selci, dall’ingegnere Silvio Sensi, con quattro tribune di legno e una capienza di 25.000 spettatori. Per la cessione del terreno alla durata di 20 anni si vedano Delibere del Governatore, mentre sulle caratteristiche dell’impianto si veda il “Giornale d’Italia’’, 02.11.1929.
La Roma disputò nello stadio di Testaccio 214 partite (la prima il 3 novembre 1929, l’ultima il 30 giugno 1940): 150 furono le vittorie, 34 i pareggi e 30 le sconfitte. Nell’ottobre del 1940 lo stadio viene smantellato. Nel 2000 l’area risulta nuovamente destinata a campo sportivo, per essere poi dismessa nel 2008 a seguito di una prevista destinazione a parcheggio.
C.M. Travaglini (a cura di), Un patrimonio urbano tra memoria e progetti – Roma. L’area Ostiense-Testaccio, Croma-Università Roma Tre / Edimond, Roma 2004, p. 79 (la foto originale è conservata presso l’Archivio Storico Capitolino, Biblioteca Romana, Archivio Fotografico, 2343).
Biblioteca di area delle arti – Architettura – coll.: /FR DIPSU 0244